Creatività Contemporanea: L’emozione riflessa di un urlo silenzioso arte – fatto
a cura di Eleonora C. Amato
Dal 5 al 30 Settembre il Centro Espositivo Museale di Castiglione di Sicilia accoglie un’altra singolare collettiva tutta al femminile. Tre percorsi creativi diversi nella ricerca espressiva ma particolarmente affini nell’intento di voler indurre ad una riflessione condivisa e specifica sui temi trattati, non circoscritta al singolo ma estesa alla collettività.
I fotogrammi pittorici di Simona Impellizzeri possono considerarsi un racconto meditato, intriso di emozioni mai fini a sé stesse. L’artista, attraverso un uso del tutto personale della tecnica ad olio, pur partendo da una dimensione introspettiva, carica di esperienza e maturata consapevolezza, si serve del mezzo pittorico quale strumento d’indagine all’interno di una dimensione parallela considerata dalla stessa luogo di scambio, nonché filtro emotivo, tra sé ed il fruitore, cui pizzica l’anima allo stesso modo di come il colore, nelle sue diafane velature, fa vibrare la trama di ciascuna tela.
Incisive e dirette, nel contenuto e nella forma, invece le opere di Marina Nicotra. Nella loro originalità tecnico – compositiva, fatta di materia, di simboli, parole e memoria, esse “urlano in silenzio” l’essenza di un atto creativo, il cui fine ultimo è quello di provocare e “scuotere le coscienze”. Il supporto, a prescindere dalla sua natura, subisce simbolicamente violenza attraverso tagli, lacerazioni e cuciture per indurre ad un ragionamento profondo sulla complessità e sulla precarietà di sentimenti e rapporti umani, sugli orrori sociali troppo spesso taciuti, nonché sul male di vivere in una quotidianità sempre più instabile e superficiale.
Valentina Bonomo infine, si concentra sull’importanza delle radici, sulla semplicità della natura che da sempre, come una mamma, ci accoglie nonostante tutto il male che gli viene inferto gratuitamente. Ed è proprio nell’incessante ricerca di armonia tra forme naturali e materie innaturali che sperimenta, “arte-fà l’artefatto”, ovvero dona vita nuova a materiali di recupero, rigenerandoli, nel tentativo di raggiungere un linguaggio unico e universale. Le sue sono opere da “toccare con gli occhi”, forme morbide fatte anche di odori e di colori, di “contorni” simbolici che rimandano costantemente a quel senso di protezione che ciascuno dovrebbe avere verso ciò che lo circonda, a tutela di se stesso e dell’intero pianeta.
Ancora una volta questo nuovo allestimento offre un percorso espositivo che non deluderà le aspettative di appassionati e curiosi disposti ad interagire e dialogare con queste che a pieno titolo possono definirsi opere “aperte” al confronto, al dialogo alla volontà di migliorare la qualità morale della vita anche attraverso l’arte.