Alexander Sterzel l’artista che ricompone i frammenti di un’umanità dispersa
Alexander Sterzel der Künstler, der die Fragmente einer zerstreuten Menschheit zusammenfügt
ALEXANDER CHRISTOPH STERZEL vive e lavora nei pressi di Stoccarda (Germania). Le sue opere includono pittura, fotografia, musica e teatro. L’artista crea dando forma reale a un’irrealtà kafkiana, rimanendo perfettamente coerente alla propria visione in cui l’atto creativo procede dalla carne, interpreta i suoi soggetti, persone e natura, come “verità installate” ed immaginandosi egli stesso come “un pittore con la macchina fotografica”. La carriera di Sterzel ha incluso, miscelandole sapientemente e con armonia, numerose mostre, spettacoli musicali, cinematografici e teatrali in patria e all’estero.
Nel suo lavoro si riconoscono forme umane e altre di tipo fiabesco; angeli, hobgoblin e fantasmi. L’artista sembra aver registrato nel proprio inconscio sequenze oniriche, ma le figure e le forme, si trovano sempre in situazioni estreme, che vengono auto-create o fatalmente imposte su di esse. Egli semplicemente non fa altro che trasformare i propri sentimenti in immagini. Per questo processo ha trovato consono il linguaggio del Surrealismo. L’umanità è il fulcro del suo lavoro: vulnerabilità, desiderio e agonia umana; la fusione di tutti i sensi, dello spirito e del corpo. Unite su tela o carta fotografica e nuovamente raschiate, le figure foto-collegate sono assemblate in molti frammenti. La creazione dell’uomo è il costante tentativo di diventare sovrumani (nel senso in cui Friedrich Nietzsche usava il termine “superuomo”) per riconoscere, allo stesso tempo, che non è possibile farlo. Queste immagini non sono immediate da decifrare: richiedono un coinvolgimento intenso dello spettatore, premuroso e non limitato da alcun preconcetto poiché è necessario uscire dalla propria realtà e pensare “fuori dagli schemi” per poter conoscere un “estraneo”.
Alexander Sterzel (geboren 1967 in Ludwigsburg) lebt in der Nähe von Stuttgart. Er arbeitet seit vielen Jahrzehnten in den unterschiedlichsten künstlerischen Bereichen (Musik, Theater, Film). Neben seinen Tätigkeiten in der Musik hat er sich vor allem als Maler einen Namen gemacht mit zahlreichen Ausstellungen im In – und Ausland.
Eines der favorisierten Stilmittel von Alexander Sterzel, das er in seiner Malerei verwendet, ist der von ihm erzeugte Anachronismus. Dabei werden Personen, Figuren, Zeichen, Texte oder Symbole unterschiedlichster Genres und unterschiedlichster Zeitepochen miteinander verbunden, die in einer eigenen Kommunikationsverbindung zueinander stehen, welche ihnen vom Maler schicksalhaft auferlegt wurden. Hierdurch erschafft der Künstler in seinen Bildern eine Pseudorealität mit eigenständigen Geschichten die wie ein großes Rätsel erscheinen. Im Surrealismus fand er hierfür das geeignete Stilmittel sich zu artikulieren. (Analogien zum Surrealismus eines Max Ernst sind unverkennbar aber auch zur PopArt oder zum Comic). Sterzel lädt uns in eine surreale Welt des Entstehens und wieder Vergehens ein. Die Faszination des Dauerns und die endgültige Wertungen bleiben außen vor.
Davide Gianmaria Aricò incontra l’artista tedesco Alexander Sterzel
Un’intervista sul suo lavoro, lo stato dell’arte, il mercato dell’arte e la Sicilia.
Davide Gianmaria Aricò trifft den deutschen Künstler Alexander Sterzel
Ein Interview über die Arbeiten von Alexander Sterzel, die zeitgenössische Kunst, den Kunstmarkt und über Sizilien.
Davide Gianmaria Aricò
Ciao Alexander, la tua personalità poliedrica ti ha permesso di spaziare nelle arti. Durante la tua lunga attività, oltre alla pittura, ti sei occupato di musica, cinema e teatro. Mi piacerebbe che ci raccontassi dei tuoi esordi e di come sei riuscito ad abbracciare contemporaneamente tante attività diverse ed affermarti definitivamente come pittore.
Hallo Alexander, Ihre facettenreiche Persönlichkeit hat es Ihnen ermöglicht, in die Kunst einzutauchen. Während Ihrer langen Karriere haben Sie sich neben der Malerei auch mit Musik, Film und mit dem Theater beschäftigt. Ich möchte, dass Sie uns von Ihren Anfängen erzählen und wie Sie es geschafft haben, viele verschiedene Kunstbereiche gleichzeitig zu erfassen und sich endgültig als Maler zu etablieren.
Alexander Sterzel
All’età di 12 anni suonavo la batteria in un’orchestra cittadina e già a quell’età provavo a scrivere composizioni per orchestra; la mia ambizione era quella di creare nuove dimensioni sonore. Qualche anno dopo scoprii la pittura e il mio insegnante d’arte dell’epoca mi incoraggiò a percorrere questa strada. All’età di 16 anni realizzai la mia prima mostra di pittura in una piccola galleria e lì vendetti il mio primo quadro ad un prezzo di circa quaranta euro odierne.
Da quel momento in poi, la musica e la pittura iniziarono a collegarsi in maniera sempre più sincrona. A 25 anni scrissi la mia prima opera musicale completa e nel contempo suonavo con diverse band, partecipando a molte tournée live. In quegli anni, al mio percorso evolutivo, si aggiunse l’interesse per altre importanti forme d’arte come il cinema e la fotografia che, assieme alla musica e alla pittura, mi permisero di realizzare progetti multimediali. Continuai così a lavorare per molti anni in teatro, ma guadagnai l’attenzione internazionale soltanto quando firmai per la Strychnin Gallery Berlin – London – New York nel 2007. Dal 2013 continuo a lavorare senza l’ausilio di un gallerista, perché ritengo che sia necessario possedere un “fiuto da cani da tartufo” per riuscire a scovarne uno degno di questo nome… Sarei però felice di trovarne qualcuno presto.
Im Alter von 12 Jahren war ich Schlagzeuger in einem städtischen Orchester. Schon zu dieser Zeit habe ich zudem Kompositionen für Orchester geschrieben. Ich wollte Klangräume erschaffen. Ein paar Jahre später habe ich die Malerei entdeckt und wurde von meinem damaligen Kunstlehrer gefördert. Mit 16 Jahren hatte ich dann meine erste Kunstausstellung in einer kleinen Galerie und habe dort auch gleich mein erstes Bild verkauft. (Heute umgerechnet für ca. € 40.-)
Musik und Malerei waren von dort dann fest miteinander verbunden. Mit 25 Jahren habe ich dann eine Oper geschrieben, in mehreren Bands Musik gemacht und bin mit diesen auf Tourneen gewesen. Zu dieser Zeit wuchs mein Interesse auch für andere Medien wie den Film und die Fotografie, die ich in verschiedenen Formen in Kunstprojekte eingebaut habe. Mit einem befreundeten Schauspieler der am Theater war, habe ich dann viele Jahre zusammengearbeitet.
Internationale Beachtung fand ich dann allerdings erst, als mich die Strychnin Gallery Berlin – London – New York 2007 unter Vertrag nahm. Seit 2013 arbeite ich ohne einen Galeristen. Man muss schon in gewisser Hinsicht ein Trüffelschwein sein um einen guten Galeristen zu finden. Ich würde mich freuen, bald wieder einen zu finden.
Davide Gianmaria Aricò
Nei tuoi quadri troviamo un collage pittorico di personaggi, molto diversi fra loro, per epoca o contesto. Quale è il significato di questo “anacronismo”?
In Ihren Gemälden entstehen bildliche Collagen von Charakteren, die sich je nach Epoche oder Kontext stark voneinander unterscheiden. Was bedeutet dieser “Anachronismus”?
Alexander Sterzel
Si è vero, tempo e spazio sono sospesi nel mio lavoro, ecco perché inevitabilmente nasce l’anacronismo. Combino elementi che, al mondo, non potrebbero affatto andare insieme creando una pseudo-realtà attraverso le immagini.
Zeit und Raum ist in meiner Arbeit außer Kraft gesetzt, weswegen zwangsläufig ein Anachronismus entsteht. Ich verbinde Elemente, die gar nicht zusammenpassen können. Dadurch entsteht in den Bildern eine Pseudo-Realität.
Davide Gianmaria Aricò
Puoi definirti un artista pop, un surrealista, o preferisci non definirti?
Würden Sie sich als Pop-Art-Künstler oder als Surrealisten bezeichnen? Oder möchtest Sie sich lieber nicht definieren?
Alexander Sterzel
La cosa più difficile dell’arte è che devi inventare tutto all’inizio. Ogni dettaglio deve essere sviluppato. Il metodo di sviluppo può richiedere diversi anni, ma una volta che lo padroneggi, il lavoro procede molto rapidamente. Si corre però il rischio di ripetersi più e più volte.
Io ho deciso di lavorare principalmente in senso figurato; in realtà, sono un “pittore umano” e gli elementi astratti sembrano piuttosto subordinati. Il mio prozio paterno era proprietario di un cinema. Tra gli anni ’30 e ’50 dipinse lui stesso gli enormi manifesti cinematografici da usare per la propria attività lavorativa. Da adolescente, sono stato in ospedale per quasi due mesi dopo un grave incidente stradale e mia madre mi procurava fumetti da leggere ogni giorno. Queste influenze hanno avuto un impatto duraturo su di me e sulla mia opera. I fumetti e la mia storia familiare di pittura su poster sono venuti fuori prepotentemente dalla mia coscienza, soprattutto in questi ultimi anni. Combinando questi elementi con la mia pittura attuale, prende forma uno stile che potrebbe essere ricondotto alla Pop Art. Ma in realtà non è così, perché il mio lavoro ambisce ad andare più a fondo e le figure che dipingo non vogliono avere nessuna funzione economico/commerciale o essere considerate accessori decorativi, esse fanno parte di un’opera surreale.
Das schwierigste an der Kunst ist, dass man zu Beginn alles erfinden muss. Jedes Detail muss entwickelt werden. Diese Entwicklung kann mehrere Jahre in Anspruch nehmen. Wenn man das dann beherrscht geht die Arbeit sehr schnell voran. Aber man läuft auch Gefahr, sich ständig zu wiederholen. Ich habe meistens gegenständlich gearbeitet. Eigentlich bin ich ein Menschenmaler und abstrakte Elemente tauchen eher untergeordnet auf. Mein Großonkel väterlicherseits war Kinobesitzer. Er hatte in der 1930er bis in die 1950er Jahre selbst diese riesengroßen Kinoplakate gemalt. Und als Teenager lag ich nach einem schweren Verkehrsunfall fast zwei Monate in einem Krankenhaus. Meine Mutter hat mich dort dann täglich mit Comics versorgt, das hat mich nachhaltig beeinflusst. Die Comics und meine familiäre Vergangenheit der Kinoplakatmalerei sind in den letzten Jahren irgendwie wieder in mein Bewusstsein vorgedrungen. Diese habe ich dann mit meiner aktuellen Malerei verbunden, wodurch sich wohl ein Effekt von Pop-Art eingestellt hat. Aber eigentlich ist das nicht richtig, denn ich arbeite tiefschichtiger und die Figuren die ich male dienen nicht als billiger Effekt oder als dekoratives Beiwerk. Sie sind Bestandteile eines surrealen Werkes.
Davide Gianmaria Aricò
Come è cambiato, secondo il tuo punto di vista, il modo di creare e proporre l’arte in questi ultimi anni? Quale futuro vedi per gli artisti in un mondo sempre più globalizzato e legato ai media?
Wie hat sich aus Ihrer Sicht die Art und Weise, Kunst zu schaffen und zu präsentieren, in den letzten Jahren verändert? Welche Zukunft sehen Sie für Künstler in einer zunehmend globalisierten und medienbezogenen Welt?
Alexander Sterzel
La pittura rappresentativa di tutte le epoche è stata in un certo modo sempre un riflesso dell’attualità. È giusto dire che l’artista riflette il suo ambiente. Quando guardiamo indietro alla storia dell’arte, vediamo inizialmente solo motivi cristiani e religiosi poiché nell’antichità europea e nel Medioevo, i motivi religiosi erano in primo piano. Dal tardo gotico e dal rinascimento in poi si è verificato un graduale cambiamento della società e quindi anche dell’arte. Oggi, tutto è possibile! Siamo collegati digitalmente in rete con tutto il mondo e siamo sempre disponibili. Lo sviluppo negativo che vedo oggi è che la comunicazione avviene quasi esclusivamente su una base di interlocutori ampia e non più in maniera intima “ad personam”. Gli emoji stanno sostituendo la parola scritta, la comunicazione in “altezza” e in “profondità” rimane sempre più marginale, le connessioni spirituali stanno notevolmente appassendo. È una tragedia! Tuttavia, il dipinto su tavola, che era già stato dichiarato morto molti decenni fa, è ancora vivo e vegeto e questa è una cosa buona!
Die gegenständliche Malerei aller Epochen war in gewisser Hinsicht immer eine Spiegelung des Zeitgeschehens. Es ist schon richtig, wenn man sagt, der Künstler reflektiert seine Umwelt. Wenn wir einen kunstgeschichtlichen Rückblick vornehmen, sehen wir zunächst nur christliche, religiöse Motive. In der europäischen Antike und im Mittelalter standen religiöse Motive im Vordergrund. Ab der Spätgotik und der Renaissance hat sich das dann allmählich geändert. Heute ist alles möglich! Wir sind weltweit digital vernetzt und ständig erreichbar. Die negative Entwicklung die ich sehe, ist die Kommunikation die fast nur noch in der “Breite” stattfindet. Emojis ersetzen mittlerweile das geschriebene Wort. Die Kommunikation in die “Höhe” und die “Tiefe” bleibt dabei immer mehr auf der Strecke. Die spirituellen Verbindungen verkümmern zusehends. Das ist eine Tragödie! Allerdings war das Tafelbild in der Kunst bereits schon vor vielen Jahrzehnten totgesagt. Es lebt aber noch immer. Das ist das Erfreuliche.
Davide Gianmaria Aricò
Tu hai organizzato mostre in molte città europee, fra queste anche Milano e presto Vincenzo Medica da Noto (SR) organizzerà per te una mostra virtuale. Cosa ne pensi dell’arte contemporanea italiana?
Sie hatten Ausstellungen in vielen europäischen Städten, einschließlich Mailand, und bald wird Vincenzo Medica von Noto (SR) mit Ihnen eine virtuelle Ausstellung organisieren. Was halten Sie von italienischer zeitgenössischer Kunst?
Alexander Sterzel
Johann Wolfgang von Goethe una volta disse: “L’Italia senza la Sicilia non lascia un’immagine nell’anima. Ecco la chiave di tutto”. Anche il mio amore per l’Italia e soprattutto per la Sicilia è ininterrotto. Non ho mai viaggiato in nessun altro paese e ho imparato ad amare ancor di più l’Italia. Probabilmente sono ricompensato con una certa dose di amore in cambio, perché questa è la terza o la quarta intervista a una rivista italiana. Ho conosciuto Vincenzo Medica molti anni fa durante una visita a Noto e sono molto felice di potermi trovare lì con lui per la mia personale, anche se solo virtualmente. Oserei dubitare che l’arte contemporanea italiana sia troppo diversa dal resto dell’arte europea. Tuttavia, sono dell’opinione che la mentalità e la storia di un paese influenzino anche i propri artisti e questo vale anche per la musica e la letteratura. Luigi Malerba e Giorgio Manganelli, che amo leggere, hanno per me un chiaro carattere italiano, mentre Franz Kafka – se fosse stato siciliano – non avrebbe certamente scritto “La metamorfosi” come la conosciamo oggi. Chiunque abbia un senso artistico sarà d’accordo con me che Giacomo Puccini e Richard Wagner hanno scritto entrambi opere meravigliose, uno all’italiana e l’altro in stile germanico. Nell’arte contemporanea europea pian piano tutto si sta omogeneizzando. Non so ancora se ciò sia un bene o un male però…
Johann Wolfgang von Goethe sagte einmal: “Italien ohne Sizilien macht gar kein Bild in der Seele. Hier ist erst der Schlüssel zu allem.” Auch meine Liebe zu Italien und ganz speziell zu Sizilien ist ungebrochen. Kein anderes Land habe ich in meinem Leben mehr bereist und lieben gelernt als wie Italien. Es wird wohl auch mit einer gewissen Gegenliebe honoriert, denn dies ist jetzt bereits das dritte oder vierte Interview mit einem italienischen Magazin. Vincenzo Medica habe ich vor vielen Jahren bei einem Besuch in Noto kennengelernt und ich freue mich sehr dort wenigstens virtuell auszustellen. Ob sich die italienische zeitgenössische Kunst allzu sehr von der anderen europäischen Kunst unterscheidet, wage ich zu bezweifeln. Allerdings bin ich der Meinung, dass die Mentalität und die Geschichte eines Landes auch die jeweiligen Künstler beeinflusst. Das gilt auch für die Musik und die Literatur. Luigi Malerba oder Giorgio Manganelli die ich beide gerne lese, haben für mich einen italienischen Charakter. Und Franz Kafka hätte – wäre er Sizilianer gewesen – “Die Verwandlung” bestimmt nicht so geschrieben, wie wir sie heute kennen. Und es wird mir auch bestimmt jeder zustimmen der ein künstlerisches Empfinden besitzt, dass Giacomo Puccini und Richard Wagner beide zwar wunderschöne Opern geschrieben haben, der eine aber eben auf eine gewisse deutsche, der andere auf seine italienische Art. In der zeitgenössischen Kunst wird jedoch alles ganz langsam europäischer. Ob das gut oder schlecht ist, weiß ich noch nicht.
Davide Gianmaria Aricò
Vorresti dire qualcosa agli artisti italiani che vogliono ancora emergere nel panorama internazionale?
Möchten Sie den italienischen Künstlern etwas sagen, die noch in der internationalen Szene auftauchen wollen?
Alexander Sterzel
Coloro che hanno portato a termine studi artistici in Germania, hanno sicuramente più possibilità di entrare nel mondo dell’arte rispetto a chi è autodidatta. Ipotizzando, anche un autodidatta come Francis Bacon avrebbe difficoltà a trovare un buon gallerista per affermarsi sul mercato di questi tempi. Perché, a differenza del passato, c’è una lobby cresciuta nel business dell’arte e l’artista che viene dall’università viene riconosciuto come possessore di un marchio di garanzia, come un prodotto che può essere più facilmente “commercializzato”. Se un artista non riesce a superare i primi ostacoli, spesso scompare molto rapidamente nell’oblio.
Chiunque abbia seguito studi artistici dovrebbe prima dimenticare tutto ciò che ha imparato all’accademia. I bravi artisti lo sanno. Non posso non notare che la maggior parte degli artisti accademici dipinge in maniera standardizzata e si potrebbe perfino risalire, in base allo stile, al professore con cui egli ha studiato. È spaventoso e noioso allo stesso tempo. Se inizi come autodidatta, dovresti mettere in conto che ci vorranno dai 10 ai 20 anni in più per arrivare a un traguardo (almeno qui in Germania). L’obiettivo di creare arte allo scopo di diventare noti a livello internazionale, per me è molto discutibile e limitativo per un artista, poiché è più importante seguire la propria strada, sviluppare la propria firma e non lasciarsi influenzare troppo da ciò che è attualmente di tendenza. Il business dell’arte è duro e spietato. Devi saperlo anche tu. E infine, ovviamente, pratica, pratica, pratica. Il talento tecnico, a mio parere, può rappresentare anche solo il 10% della totalità di un buon artista, è la pratica che crea maestri!
Wer in Deutschland Kunst studiert hat, für den ist es erheblich einfacher in den Kunstmarkt einzusteigen als ein Autodidakt. Ich wage sogar die überspitzte These aufzustellen, dass es ein Francis Bacon als Autodidakt heutzutage schwer hätte einen guten Galeristen zu finden um sich auf dem Markt zu etablieren. Denn es gibt im Gegensatz zu früher eine gewachsene Lobby im Kunstgeschäft und der Künstler der von der Universität kommt, wird wie eine Marke, wie ein Produkt aufgebaut und dann gehandelt. Schafft er die ersten Hürden nicht, dann verschwindet er sehr schnell in der Versenkung.
Wer Kunst studiert hat, der sollte erstmal wieder alles vergessen, was er auf der Akademie gelernt hat. Das wissen die guten Künstler. Die meisten akademischen bildenden Künstler malen alle sehr ähnlich und man erkennt auf den ersten Blick bei welchem Professor sie studiert haben. Das ist erschreckend und langweilig zugleich.
Wer als Autodidakt an den Start geht, sollte wissen, dass es etwa 10 bis 20 Jahre länger dauern wird um am Ziel anzukommen. Sofern es das Ziel sein sollte, international bekannt zu werden, was für mich als Künstler ein sehr fragwürdiges Ziel wäre. Zudem gilt es seinen eigenen Weg zu gehen, seine eigene Handschrift zu entwickeln und sich nicht zu sehr von dem beeinflussen zu lassen, was gerade angesagt ist. Das Geschäft mit der Kunst ist knallhart und gnadenlos. Auch das muss man wissen. Und zuletzt natürlich üben, üben, üben. Das Talent nimmt vielleicht nur 10% ein um ein guter Künstler zu werden. Übung macht den Meister.
Davide Gianmaria Aricò
Puoi anticiparci alcuni tuoi progetti futuri?
Meine letzte Frage: Können Sie uns etwas über Ihre zukünftigen Projekte verraten?
Alexander Sterzel
Sfortunatamente, alcune mostre programmate sono state rinviate o cancellate a causa del Coronavirus e la situazione d’emergenza determinerà un periodo di inattività che si protrarrà ancora per alcuni anni. Ho però ottimizzato il tempo a disposizione per ultimare il mio nuovo libro, che è stato pubblicato a Gennaio 2021. Come musicista, non salgo su un palco da almeno un anno e sempre a causa della pandemia, non è stato possibile realizzare il nuovo progetto musicale che avevo in cantiere. Fortunatamente la produzione pittorica può andare avanti ugualmente e può essere condivisa con le mostre virtuali (vedi la prossima a Noto)!…
Leider sind wegen Corona ein paar geplante Ausstellungen entweder verschoben oder abgesagt worden. Dadurch entsteht nun ein Leerlauf von ein paar Jahren. Die Zeit habe ich erst einmal genutzt, um mein neues Buch fertig zu stellen, welches im Januar erschienen ist. Als Musiker stand ich seit einem Jahr nicht mehr auf der Bühne. Ein neues musikalisches Projekt konnte ebenfalls wegen Corona leider nicht durchgeführt werden. Die Malerei also solche, betrifft das zum Glück nicht.
Davide Gianmaria Aricò
Grazie per il tempo che ci hai dedicato!
Spero di vederti presto
Davide
Vielen Dank für die Zeit, die Sie uns gewidmet haben!
ich hoffe wir sehen uns bald
Davide