La natura incontaminata di Favignana, Levanzo e Marettimo
Favignana e le isole Egadi, incastonate nelle acque cristalline poco distanti dalla costa occidentale siciliana, sono la meta ideale per gli amanti della natura incontaminata e del mare. L’arcipelago comprende anche l’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone, ed ospita l’Area Marina Protetta (AMP) delle Isole Egadi, la più grande riserva marina d’Europa. L’isola principale è Favignana, dominata dal Monte Santa Caterina dove si può ammirare, sulla cima, il Forte saraceno. Tra i luoghi da non perdere a Favignana bisogna annoverare alcune delle più belle calette: Cala Rossa con le acque cristalline e la scogliera sullo sfondo, Cala Azzurra con la sua sabbia fine e bianca, Cala del Bue Marino, con le cave in tufo, un paradiso per gli amanti delle immersioni. Levanzo è la più piccola fra le isole Egadi, ospita alcune splendide cale: Cala del Faraglione, Cala Tramontana, Cala Fredda, con la sua spiaggia di sassi e la più selvaggia Cala Minnola. Il luogo d’interesse più importante di Levanzo è sicuramente la Grotta del Genovese. Marettimo è la più selvaggia ed incontaminata delle Egadi. Conserva, infatti, un patrimonio naturalistico unico dove vivono alcune specie rare del Mediterraneo. La peculiarità di Marettimo sono le incantevoli grotte marine, come la Grotta del Tuono o del Presepe, famosa per le sue stalattiti e stalagmiti, o la Grotta del Cammello. Il modo più comodo per visitare le più belle calette dell’arcipelago delle Egadi è sicuramente in barca.
Favignana e l’arcipelago punico: crocevia di popoli e dominazioni
L’arcipelago punico è stato un crocevia di popoli da sempre. Le prime tracce d’insediamento umano risalgono al Paleolitico: alcune piccole tribù di uomini primitivi attraversarono il lembo di terra che collegava Favignana e Levanzo alla Sicilia (mentre Marettimo era già un’isola). Questi uomini vivevano nelle grotte, di cui la testimonianza più importante è la Grotta del Genovese a Levanzo, risalente al Paleolitico-Neolitico. All’interno della grotta è possibile ammirare graffiti e pitture che ci raccontano vari aspetti della vita dei nostri predecessori. Le isole Egadi furono popolate dai Sicani e successivamente, come dice la leggenda, dai Fenici, che navigando dall’Oriente, trovarono l’arcipelago un luogo in posizione strategica per i loro commerci con la Sicilia. Giunsero poi i corsari Cumani, a causa dei quali si innescarono violenti scontri con gli Ateniesi. Roma, nel frattempo, gettava le basi per la costruzione del più grande impero di sempre. Nelle acque dell’arcipelago – Cala Rossa prende il nome da questo evento – si consumò lo scontro decisivo della Prima Guerra Punica nel 241 a.C. tra i Romani e i Cartaginesi. Con la Battaglia delle Egadi ebbe luogo la disfatta della flotta cartaginese: nacque la prima provincia romana, la Sicilia. Favignana e le Isole Egadi attraversarono diverse dominazioni: dal periodo paleocristiano, alla dominazione prima dei Saraceni, poi dei Normanni e infine degli Spagnoli. La Corona spagnola dovette poi cedere il controllo delle Egadi al marchese genovese Pallavicini. Dai suoi eredi Ignazio Florio comprò l’arcipelago; iniziò così la cosiddetta “Età dei Florio”, occupandosi di impiantare il più grande stabilimento europeo per la lavorazione del pesce e rafforzando la mattanza. Di quest’epoca rimane l’Ex Stabilimento Florio delle tonnare di Favignana e Formica, una tra le tonnare più grandi del Mediterraneo. L’arcipelago punico è ricchissimo di testimonianze storiche del passaggio di così tante dominazioni, ed è quindi una meta imperdibile non solo per la natura rigogliosa ma anche per i suoi aspetti culturali.