Intervista ad Alessandro Spagna
Pandi, pseudonimo di Alessandro Spagna è un cantante, autore e compositore catanese con esperienza trentennale nel campo della musica Latina. Ha fondato l’Orchestra salsa “Rumbaclave” e il gruppo di musica cubana e tradizionale latina “Sonclave”. Canta e suona le percussioni nella band catanese dei “Brigantini”. Dirige il Laboratorio Arte Musica di Gravina di Catania (LAM) ed è direttore fonografico di LAM Records. Nel 2022 incide l’album ARIA, un progetto originale, che non nasce per scopi strettamente commerciali ma da un’esigenza artistica trasformatasi in un racconto musicale. In ARIA sono racchiuse le vite di tanti amici musicisti che nel corso di tanti anni di attività si sono intrecciate per condividere esperienze: dalla composizione e la scrittura musicale ai concerti e le serate musicali.
ARIA è una produzione musicale realizzata in studio ma suonata totalmente dal vivo, con la genuinità dei tempi passati, a cui hanno preso parte la maggior parte delle vecchie conoscenze di Alessandro: oltre sessanta elementi, tra i migliori artisti siciliani, che hanno offerto generosamente la loro professionalità affinché il progetto riuscisse al meglio. ARIA quindi celebra le amicizie fraterne e l’amore. Un amore che assume forme differenti di volta in volta, passando dal sogno e l’estasi, alla sofferenza e la malinconia, alla ricerca instancabile della felicità.
Incontriamo Alessandro Spagna per scoprire qualcosa in più sul suo ultimo lavoro e sulla sua carriera artistica.
Ciao Alessandro, l’amore per la musica latina ha sempre accompagnato la tua carriera, dai tuoi esordi con Cucumbra, fino ad arrivare a Rumbaclave, Sonclave e alle tue composizioni. Raccontaci questa avventura attraverso i ritmi e le sonorità sudamericane.
Ho iniziato sin da bambino ad ascoltare musica di ogni genere grazie a papà Lorenzo che, ogni domenica mattina, metteva i suoi vinili che riempivano la casa di musica. Ascoltava di tutto, dalla musica classica al jazz, dai cantautori alla musica Brasiliana. Proprio la musica Brasiliana in principio mi affascinava per le sue sonorità ma quando presi la prima volta la chitarra in mano furono effettivamente i cantautori italiani ad influenzarmi maggiormente. Solo all’inizio degli anni ’90, quando già suonavo e avevo registrato i miei primi brani da cantautore, rimasi affascinato dall’ascolto dei primi brani di matrice latina. Era il periodo dei Gipsy Kings e insieme al batterista Francesco Bazzano creammo Cucumbra. Ben presto iniziai ad esplorare anche la musica Caraibica che presentava caratteristiche differenti da quella Gitana ma manteneva il fascino della lingua spagnola. La mia capacità imitativa mi portò ad affrontare quelle sonorità con curiosità e voglia di scoprire un nuovo universo musicale e da lì ne rimasi affascinato e influenzato per tutto il resto della mia carriera artistica. Nel 1996 nasce Rumbaclave, dapprima come duo acustico insieme al mio socio e fraterno amico Sergio Spitaleri. Rumbaclave nel corso del tempo si trasforma prima in band e dal 2012 in Orchestra con una sezione fiati completa. Moltissimi musicisti si sono avvicendati all’interno di Rumbaclave in questi 26 anni di attività e oggi possiamo definire la più Storica Orchestra Italiana di Salsa ancora in attività.
Oggi mi rendo conto che tutto ciò che scrivo è profondamente influenzato da quel linguaggio e da quelle ritmiche.
Pandi ha sempre avuto un’anima comica e satirica, che si esprime al meglio attraverso le istrioniche e divertenti performances dei “Brigantini”. Intrattenere la gente e farla ridere, non è cosa da poco: vuoi parlarci di queste tue esperienze?
Sin da ragazzino ho avuto una predilezione per la musica ironico demenziale. La mia band preferita erano gli “Elio e le storie tese” ma ancora prima di conoscere loro andavo sempre alla ricerca di musica che avesse le caratteristiche di farmi ridere utilizzando come veicolo la canzone. Gli EeLST hanno avuto il merito di arrangiare in maniera favolosa le loro canzoni ironiche. Affascinato da quel modo di proporre una forma di divertimento alternativo al cabaret classico, formai nel 1994, insieme al cantautore Davide Roccazzella, i “Pussy Pussy Bau Bau”, band nella quale militavano alcuni tra I migliori musicisti catanesi oggi appartenenti a realtà importanti e di indiscusso valore artistico, come: il bassista Vincenzo Virgillito e il sassofonista Cristiano Giardini. L’undici dicembre del 2001 nacque “Brigantini” da una serata improvvisata al via Margutta Pub di Acireale. Nessuno avrebbe immaginato che ancora dopo 21 anni saremmo diventati una tra le band più apprezzate e conosciute del settore. Brigantini nasce per volontà di Vittorio Massimo Costanzo (tastierista storico dei Blue in Blues di Max Garrubba) e del Chitarrista Jazz Antonio Ferlito. L’unione con il batterista paternese Nuccio Palumbo (leader della jack hammer band) e il mio apporto alle percussioni hanno completato il quartetto base. Oggi ci chiamano tutti con i nostri nomi di guerra: Lavvocato (senza apostrofo), Lito, Barbaro e Pandi. La Band negli anni ha preso diverse forme allargandosi fino a 10 elementi e vedendo avvicendarsi diversi musicisti importanti, ma i più rappresentativi che ci hanno accompagnato in diversi concerti per molti anni, sono stati indubbiamente i “Pornofiati” Cristiano Giardini e Pepito Spampinato e il nostro Special Brò Max Busa. Brigantini ha avuto il pregio e la fortuna di riuscire a coinvolgere all’interno dei suoi video e dei suoi spettacoli una miriade di musicisti e personaggi del mondo dello spettacolo siciliano. Siamo circondati da una miriade di sostenitori ed è per loro che i Brigantini si sono trasformati da un gioco a un vero e proprio progetto artistico. Il segreto di questo successo è non aver mai inseguito il successo e ancora, quando saliamo su quel palco, riusciamo a divertirci come il primo giorno.
Parliamo di ARIA, un progetto che ha visto la partecipazione di amici fraterni e di grandi professionisti a cui tu sei legato. Questo lavoro sembra essere nato da un desiderio profondo di condivisione e anche se prende origine da una tua idea, si è trasformato, strada facendo, in una produzione di tanti. Perché ARIA?
ARIA è uno sfogo artistico che non mi sarei mai sognato di realizzare se non fossero accaduti una serie di eventi che, per certi versi, potremmo definire mistici. Dopo 20 anni di blocco artistico, come in una eruzione vulcanica, mi sono trovato a scrivere nel giro di un mese 11 canzoni. Cosa mai accaduta tranne per situazioni già programmate o per lavori su commissione. Inoltre non scrivevo più canzoni da cantautore per scelta ma mi ero dato esclusivamente alla scrittura di brani dedicati a Brigantini o Rumbaclave, per cui il mio impegno era essenzialmente basato sul divertimento suscitato dalla risata o dalla potenza ritmica del brano.
Una serie di incontri e di nuove amicizie mi hanno spinto a credere di realizzare qualcosa di diverso dal mio solito approccio musicale e mi sono convinto di volere regalare una nuova immagine di Pandi basata su altri aspetti rispetto a ciò che il pubblico già si aspettava da me. Capita a molti artisti, dopo diversi anni di attività, di volere regalare una nuova immagine rispetto al personaggio che ti è stato cucito addosso.
Il Lockdown causato dal Covid mi ha costretto a casa e piuttosto che impiegare quel tempo a fare biscotti o a guardare serie tv, ho voluto impiegare il mio tempo concentrandomi sulla realizzazione di diversi prodotti artistici. L’Album ARIA è stato un ottimo modo per impiegare il tempo morto del Lockdown e avendo costruito in trenta anni di musica una rete di amicizie con tantissimi professionisti ho avuto il piacere e l’onore di ospitare nei miei brani tutte quelle persone che hanno lavorato e collaborato con me in tutti questo anni. Il tutto realizzato grazie agli arrangiamenti e alla Direzione Artistica di uno tra i migliori musicisti e arrangiatori che abbiamo in Sicilia, il Maestro Mario Pappalardo, che chiamiamo simpaticamente con il soprannome “Quincy”, associandolo ad uno dei più grandi produttori della storia del pop “Quincy Jones”. ARIA è un Album di 13 tracce, ciascuna di queste racconta un momento differente di una storia d’amore e presenta un diverso arrangiamento e un diverso ensamble di musicisti. Oltre sessanta amici di una vita, si sono prestati ad arricchire il mio lavoro. All’interno del libretto , oltre ai testi delle canzoni, si trovano le pagine centrali con le foto di tutti i partecipanti, per sezioni di strumento. Inoltre il pittore Nunzio Papotto ha colorato magistralmente i miei brani con delle tele dedicate che ho riproposto tra le pagine di questo booklet.
Nonostante le contaminazioni latine, rimani pur sempre un autore siciliano ed è saldo il legame con le tue origini, con una terra che tanto si fa amare, ma che molto spesso si fa odiare… In effetti ci sono tanti promettenti artisti siciliani che faticano a “campare di sola musica”. Cosa è cambiato da quando tu hai iniziato a suonare e cosa senti di dire ai giovani musicisti alla luce dei tuoi trent’anni di esperienza?
Quando frequentavo l’Istituto d’Arte Gaetano Libra, il mio professore di Materie Plastiche, ci disse una frase che mi rimase scolpita dentro: “In Sicilia abbiamo artisti favolosi ma il problema più grosso è che tutti vanno via in cerca di fortuna lasciando la nostra terra al proprio destino anziché aiutarla a crescere”. Io ho sempre amato la mia terra e la vita in Sicilia e soprattutto nella mia città mi è sempre piaciuta. È vero, non si vive di solo clima e soprattutto chi lavora nel campo artistico subisce tutte le difficoltà che questa terra ci impone ma non so se andando via si possa continuare con costanza a lavorare nel campo artistico senza dovere ricorrere al compromesso di trovare un lavoro di ripiego, rischiando di bruciare anni del proprio tempo a disposizione. Solo pochi fortunati riescono a perseguire questo obiettivo con successo. Credo che il professore Libra avesse profondamente ragione, perché la fortuna o la sfortuna a volte ce la creiamo noi stessi con le nostre azioni e le nostre scelte. Io nel mio piccolo ho cercato di costruire un mio personale universo artistico all’interno della mia terra, che si è concretizzato nel momento in cui ho smesso di inseguire il successo in quella forma che tutti immaginano di ottenere. Il mio vero successo è potere dire: “faccio il musicista” a prescindere da tutto! Già solo il fatto di fare musica a modo mio e rimanere nell’ambiente musicale, mi ha dato serenità e soddisfazione e preferisco di gran lunga questa dimensione, piuttosto che il raggiungimento di un successo fittizio legato ad un jet set artistico a tempo determinato, che dura fino a quando qualcuno decide che non è più il tuo momento. È già un privilegio riuscire a farlo guardando da una parte il vulcano, dall’altra il mare, sotto i raggi del sole della mia città. Una città che mi ha cresciuto, regalandomi momenti indimenticabili, che mi ha fatto conoscere artisti validissimi che oggi posso chiamare cari amici e mi ha messo davanti opportunità importanti. Questa città che ha vissuto momenti importanti sotto il profilo musicale ed è stata definita la Seattle d’Europa, nel periodo storico nel quale noi ragazzi degli anni 80/90 ci stavamo formando artisticamente e che oggi vanta una miriade di progetti artistici di indiscusso valore. Questa città è la mia città e la mia città si chiama Catania!
Oltre alla promozione di ARIA, cosa ha messo in cantiere Pandi per il suo futuro artistico?
Non sono un mago e non posso prevedere il futuro ma posso provare a programmarlo e immaginare qualcosa attraverso i miei progetti. ARIA nasce come un progetto musicale ma questo progetto si estende anche ad altro. Il Lockdown mi ha regalato il tempo per concentrarmi anche sulla scrittura di un libro che in questi giorni sta ultimando la sua fase di realizzazione editoriale. Il Libro si intitolerà “Per gli amici… Pandi” e racconta tutta la storia di come sono arrivato al progetto ARIA attraverso le mie esperienze musicali. Attraversa tutte le fasi artistiche della mia vita che si intrecciano inevitabilmente con le vite di tutti quegli artisti catanesi che, come me, hanno vissuto la magia di una città musicale. Racconta di tutta la musica e di tutti i personaggi che hanno reso importante questa avventura artistica. Attraversa le varie fasi e i vari progetti che hanno fatto si che, a distanza di anni, tutti questi musicisti si trovassero un giorno in studio a lavorare e collaborare sotto la bandiera dell’amicizia, per realizzare un sogno musicale fatto di… ARIA. Oltre al libro stiamo lavorando anche a un docufilm intitolato “ARIA ARTISTI” con la voce narrante dell’amico Giuseppe Castiglia, che racconta in prima persona, come fossi io, tutta questa storia, mettendo in luce le peculiarità di tutti gli artisti che sono stati coinvolti. Abbiamo già realizzato tutta la parte audio nei mesi precedenti, mancano solo le immagini che verranno curate da Alberto Carobene per Craveframe nei prossimi mesi. Consapevole dell’ambizione del progetto, dispendioso e totalmente autoprodotto, non mi sento di dare al momento delle date di riferimento, ma potrete seguire l’avanzamento dei lavori sulle mie pagine social Pandi Music.
Se invece siete curiosi di vedere i video delle 13 tracce di ARIA troverete tutto sul mio canale YouTube (https://www.youtube.com/@pandi7279)
ARIA
Grazie Alessandro, a presto e ad maiora!
Davide Gianmaria Aricò