La Mostra ASTRO-POLIS che si inaugurerà il 16 dicembre presso la Galleria d’Arte Calcagno, nasce dal desiderio di Davide Calcagno, un uomo cresciuto tra il profumo pungente della pittura ad olio e l’odore morbido e secco delle cornici in legno. Gallerista dalla nascita, la volontà di Davide è quella di valorizzare e consacrare l’impegno ed il lavoro svolto di due grandi artisti siciliani Gaetano Angiletti e Nica Orlando, che da sempre diffondono vibrazioni di colore, donando emozioni e suscitando ricordi.
La galleria d’arte calcagno dal 1974 è un punto di riferimento per gli amanti dell’arte ed una dimora per gli artisti. L’amore, la passione, la dedizione, la professionalità e soprattutto la promozione sperimentale di nuove forme d’arte sono stati ed ancora oggi sono i pilastri portanti di questa splendida realtà dal profumo internazionale. Ulteriore prestigio è certamente dato dall’intensa attività espositiva della Galleria Calcagno di numerose collettive e personali. Nella brillante location dedicata in via Piave a Catania abbiamo goduto del passaggio di Franz borghese, Luca Alinari, Giuseppe Giorgi, Josè Manolo Fernandez, Mariella Sapienza, Giacomo Angiletti e numerosi altri artisti. Della meravigliosa esposizione che la famiglia Calcagno ha dedicato ai pittori del novecento che hanno contribuito a scrivere la storia dell’Arte Italiana contemporanea, ricordiamo Renato Guttuso, Antonio Bueno, Emilio Greco, Schifano, Cascella, Possenti … un vero tripudio all’arte contemporanea italiana.
Gaetano Angiletti nasce 45 anni fa, vive in campagna presso Marina di Ragusa con la moglie e i suoi due figli. Insegna Storia dell’Arte negli istituti superiori, ama dipingere e suonare strumenti a corda. Per Tano l’arte è un affare di famiglia, grazie al padre è cresciuto immerso in odori di essenze e circondato da tele, pennelli e colori. L’arte, in diverse forme, lo ha accompagnato da sempre nel suo percorso, ha sempre curato l’attività artistica parallelamente a quella didattica, ora nel restauro e nella decorazione, ora nella produzione di quadri ad olio. Negli ultimi anni ha iniziato un percorso di ricerca che si ispira ad immagini di vissuto personale e collettivo.
“Ormai da 40 anni siamo immersi in quella che è comunemente chiamata la civiltà dell’immagine, immagini che coltivano il gusto per il bello, che io ritrovo aprendo il frigo, guardando la città o semplicemente facendo zapping. Queste sono le realtà che abbiamo davanti agli occhi ogni giorno e non ho alcuna esigenza di cercarne altre che siano di ispirazione per i miei lavori. Questa predilezione per il quotidiano non ha un intento critico ma è figlia di quell’interesse per il reale che passa anche dal Realismo francese, da Warhol e da Pasolini. L’arte non deve sublimare la realtà, essa è già sublime di per sé. E’ la luce l’interesse principale, dispone i suoi effetti sulle superfici riverbera rendendo vivi materiali antichi e moderni.” Gaetano Angiletti
Nica Orlando, nata a Catania dove vive e lavora, ha iniziato giovanissima ad accostarsi al colore dipingendo ad olio. La sua vita è stata sempre condizionata dalla grande passione per l’arte. Nel 1975 ha realizzato le sue prime mostre partecipando in seguito a numerose manifestazioni tenutesi a Milano, Roma e Catania. Ha seguito vari percorsi passando dal figurativismo al surreale per poi giungere all’astratto.
“Nica Orlando offre pochi riferimenti e permette di spaziare fra varie opportunità di interpretazione, lasciando ampia libertà al fruitore. Spazio e Silenzio come fuga e completo rifiuto del reale, come costruzione di una pura astrazione, negazione della quotidianità, percepita come grave ed ostile. L’opera dell’artista sarebbe la descrizione di un’intuizione spirituale metaverbale. Uno spazio pensato come privo di oggetti, di corpi, di figure ed un silenzio che ne enfatizzi le assenze; un rifugio sicuro , una pura opera di astrazione fatta di suggestioni metafisiche …racconterebbe il quotidiano in modo indiretto, lo aggirerebbe definendolo dall’interno di una coscienza individuale. L’individuo che cerca l’assoluto, lo spazio ed il silenzio appunto, ma che nel suo percorso non può che fare i conti con la propria umanità, col suo essere nel “reale”… Le tele di Nica Orlando sono la narrazione psicologica di una meditazione strettamente personale. Non rifiuto del reale, né descrizione dello stesso, quanto il racconto di un percorso frutto del racconto dell’artista con sé stessa.”
“Contemplare lo spazio astrale raccontato da Nica Orlando suggerisce reminescenze del Paradiso dantesco: è un tripudio abbagliante di pura contemplazione . E però, chi si perde nella contemplazione dello spazio di Nica non trova una dimensione di piacere statico: lo sguardo rischia un continuo naufragio, cercando un punto fermo di equilibrio, un’origine certa e una fine. Invece, nella pittura di Nica Orlando manca un baricentro. Lo sguardo si muove attraverso un caos delicato, compie un percorso irregolare, attraversa precari momenti di equilibrio, e ci troviamo – spettatori ma anche protagonisti – nel cuore di un mistico big bang raccontato da un angelo: una violenza creativa trasfigurata da uno stato vitale illuminato.”