Benedetto Torrisi, Professore Associato di Statistica Economica presso l’Università di Catania è un giovane uomo nativo di un piccolo comune della provincia di Catania. In quest’ultimo decennio e forse qualche anno in più, senza troppo rumore, ha lavorato costantemente e con determinazione per i giovani studenti. Al servizio della formazione ed della ricerca scientifica ha portato il nostro Ateneo a vette mai raggiunte, con la sua professionalità e semplicità. Laquintalettera con piacere, attraverso questa breve intervista, racconta del professore Benedetto Torrisi. Un uomo al servizio della comunità.
Uno dei reperti più importanti e discussi al mondo è stato oggetto dei suoi studi. Invitato nel gruppo di lavoro dal dottor Tristan Casabianca e dalla dott.ssa Emanuela Marinelli per analizzare i dati grezzi della SINDONE, in termini statistici. Questo ha donato un momento di grande luce all’Università degli Studi di Catania, una ribalta al livello mondiale di notorietà nel campo scientifico. Ma cosa ha lasciato al singolo Professore Benedetto Torrisi questa incredibile esperienza?
Una grande esperienza, una opportunità di grande valore sia umano che scientifico; Mi ha trasmesso incontenibili emozioni poiché all’inizio ho voluto trattare i dati statistici senza essere influenzato dall’idea che tali dati riguardassero la Sacra Sindone e per di più era per la prima volta che questi dati venivano utilizzati. Questo passaggio è per me importante per andare a definire quello che è da un lato il vero ruolo di un ricercatore universitario (non influenzabile dall’oggetto) ma al contempo il ruolo che l’essere umano deve interpretare ritrovandosi di fronte un oggetto di così rara importanza, fortemente discusso, che da un lato unisce e dall’altro divide.
Coloro che studiano la Sindone da 40 anni mi dicono che “chi entra a stretto contatto con la Sindone e con questo tema rimane a vita!”
Grazie a questo studio l’Università degli Studi di Catania oggi può godere, insieme al suo gruppo di ricerca della massima visibilità. Solo qualche dato, su altmetric score di questi giorni (wiley.altmetric.com), siamo nel primo 1% degli articoli più letti al mondo. Noi abbiamo costruito un lavoro che scientificamente rivoluziona quanto asseverato 30 anni fa su Nature e anche per questo stiamo passando nella storia degli Studi sulla Sacra Sindone.
Il piacere di aver coinvolto in questo studio un giovane e brillante ex tesista Giuseppe Pernagallo è per me e per noi segno di particolare orgoglio, a testimoniare l’importanza che i nostri giovani eccellenti hanno per le nostre Istituzioni di ricerca.
Abbiamo aperto un nuovo scenario di ricerche scientifiche multidisciplinari e abbiamo altresì riaperto il percorso al dialogo con la proprietà, per presentare oltre ai risultati le proposte alternative e non invasive per future ricerche scientifiche.
SANTA MARIA DI LICODIA da qualche anno gode di una figura politica nuova, vivace e dinamica, Benedetto Torrisi. Che con onestà e dignità ha raccolto consensi per la sua giovane lista START UP. Un uomo che crede nella progettualità più accurata e nella gente che vuole lavorare ed investire per la comunità. Quali sono secondo il professore Torrisi i passi più importanti da fare per il futuro del paese?
L’esperienza politica nel mio comune di nascita è stata una parentesi che alcuni amici e alcuni gruppi hanno voluto aprire nella mia vita, che ho accolto con grande responsabilità ma al contempo con tanta voglia di servire la mia comunità al meglio per ciò che merita.
Un riconoscimento molto interessante se si considera che tutto ciò è stato il frutto di un mese e mezzo di campagna elettorale, del lavoro svolto dalla squadra, dal mio impegno ma principalmente dalla chiara volontà di quella parte di cittadini che volevano dare un colpo di reni al cambiamento, volto a riconsiderare le policy come strumento per migliorare lo stato economico, sociale e ambientale in cui versava e versa il Comune. Ci siamo proposti alla cittadinanza con un approccio manageriale della cosa pubblica, nell’ottica di sviluppare un programma che rispondesse alle esigenze dei nostri cittadini: obiettivi, strumenti per raggiungerli, tempi e risvolti o utilità per il territorio. Di ciò, purtroppo, è rimasta una pietra miliare nei contributi, qualcuno potrebbe anche dire “carta e carta”.
La domanda che occorre porsi oggi dopo due anni da quella candidatura è “com’è cambiato lo stato sociale del paese, quali cambiamenti e quale reflusso o successo stanno avendo i programmi di chi ci governa? ”Questo occorre chiederlo ai cittadini, vista che la mia opinione potrebbe risultare di parte o come qualcuno scrive tra le righe “ogni occasione è buona e strumentale per future campagne elettorali”. Purtroppo, l’abitudine di fare “chiacchiere di caffè o critiche poco utili” non porta spesso alla proposizione. È più facile criticare piuttosto che aggregare, partecipare attorno al valore positivo e propositivo che può avere un qualsiasi dibattito sembra complesso; per me la politica partecipata non ha colore e di fronte ad una emergenza sociale è necessario andare oltre il terreno delle campagne elettorali, serve che i cittadini propongano soluzioni, serve che i cittadini partecipano “studiando e proponendo”, così per come siamo riusciti a fare insieme ai cittadini dei Comuni viciniori, con le esperienze di politica partecipata e con la nascita dei comitati Pro Raddoppio SS284 e Pro Metro-Circumetnea, dove ci stiamo battendo per opere infrastrutturali il cui ritorno non ha colore se non quello della partecipazione e sollecitazione cittadina .
Un fatto è certo, oggi godiamo dell’attenzione di molti cittadini licodiesi “compaesani”, di nuovi candidati, di avversari che si aprono ad un dialogo positivo e il seme del “servire e non servirsi” comincia a contaminare il vero senso dell’impegno politico.
La sua carriera universitaria è contornata da organizzazioni, direzioni, coordinamenti di progetti e gruppi di ricerca. Una vita Accademica molto attiva che lascia sicuramente poco tempo a quella privata. Come riesce a conciliare i suoi tre mondi? Politica, Università e Famiglia?
Sono alle porte dei 50 anni, ho due figli bellissimi e una moglie madre e professionista riconosciuta dalle comunità che serve, 20 anni di carriera universitaria sulle spalle, e sto vivendo gli anni del declino sociale ed economico di una società che non lascia ben sperare per il futuro dei nostri figli. Alla ricerca scientifica mi dedico con impegno e rigore, si lavora di giorno e di notte sino a tarda ora, il mio vicino di casa (l’amico Giorgio) vedendo spesso la luce del mio studio accesa mi definisce “Silvio Pellico”. Sono al servizio della formazione dei miei studenti e con i miei tesisti sviluppo un approccio che deve essere per loro un’esperienza di vita, la scoperta dei loro limiti e la spinta per superarli. Sento il dovere ed il piacere di un impegno sociale spiccato, come a voler mettere a fattor comune il meglio che l’università possa offrire per i nostri territori. Alla sua domanda su “Politica” sento una certa difficoltà nel rispondere, una difficoltà dettata nel vedere ancor oggi una Sicilia ai margini, i nostri territori e cittadini dormienti o sopiti o quasi rassegnati, che ancora demandano il proprio futuro e quello dei loro figli nelle mani di chi ancora non sembra farci cambiare rotta. Non so se potrò mai essere un politico;da statistico e da universitario sviluppo ragionamenti politici che vogliono avere un ritorno tangibile sui territori trovandomi distante dalla demagogia politica del consenso. Ritengo altresì che la Politica possa godere della mia attenzione se essa viene interpretata con alto senso del servizio e del ritorno che la società ne potrà godere. La Famiglia è per me al primo posto su tutto, ogni mia decisione passa sempre dal coinvolgimento dei miei figli e di mia moglie, sia per un rapporto educativo e di stimolo verso i miei figli sia per un coordinamento dei processi di vitalità della famiglia in relazione alla mia vita lavorativa e di impegno sociale.
Le parole chiavi sono per me famiglia, determinazione, impegno, rigore, capacità di organizzazione e servizio.