Il progetto Chrome Sky nasce dalla collaborazione di due musicisti catanesi: il cantautore e cantante Paolo Miano e il compositore Mario Ferrarese. Paolo, una vita per la musica, passa gli ultimi anni dedicandosi all’attività solistica, sfornando diversi singoli e un disco edito sia in Italia, sia in Spagna. Mario Ferrarese, da anni residente ad Amsterdam, sempre alla ricerca dell’innovazione elettronica, contamina il metal e l’industrial attingendo dalle tradizioni trance, prog e goth. Nell’estate 2016 registrano e mixano sette brani presso il The Cave Studio di Catania, con il sound engineering del noto produttore Daniele Grasso, creando il loro album di esordio: Artificial, in uscita per l’etichetta DCave e anticipato dal singolo Artificial Man. Le sonorità dell’album sono ruvide, a volte tagliano, virano nell’acido e inquietano, altre volte appaiono più morbide con melodie orecchiabili, quasi pop. La contaminazione di stili in cui emerge il background e l’esperienza dei due artisti catanesi, l’ottimo lavoro di engineering, la perfetta campionatura delle chitarre distorte e delle percussioni, gli effetti sonori, valorizzano l’elemento umano che diventa protagonista attraverso le voci e il messaggio racchiuso nei testi.
Ma chi diavolo è Artificial man? Paolo ci risponde:
– È l’uomo contemporaneo che abusa della tecnologia per nascondere le proprie fragilità, l’insicurezza rispetto alla propria identità e l’incapacità di affrontare con naturalezza la vita e la morte.
Quindi è una metafora esistenzialista… Io ne avevo colto anche una politica: l’uomo moderno ridotto ad una entità non naturale ma robotica e quindi più facilmente controllabile.
– Sicuramente questi problemi culturali sono strumentalmente pompati attraverso i media da chi ne ha un tornaconto economico e di potere. Non per niente cito la chirurgia estetica, il Viagra etc. Tutto quello che può spingere un individuo a rinunciare a se stesso per aderire a modelli precostituiti considerati vincenti!
La cornice elettronica si addice al contenuto mi pare
– E’ un po’ al contrario. La musica elettronica di Mario è di ispirazione per mettere in scena contenuti diversi. La musica per me è sempre il punto di partenza.
Ok, quindi i contenuti si addicono alla svolta elettronica… La musica elettronica, è risaputo, ha un grande seguito in Europa del Nord. Qualche riscontro dalle latitudini siderali?
– L’Europa del Nord è un nostro obbiettivo primario ma come prima cosa ovviamente stiamo curando il mercato italiano. Abbiamo ottenuto finora recensioni davvero lusinghiere ed incoraggianti. Speriamo che al consenso della critica segua quello degli appassionati del genere.
Tu hai deciso di rimanere a Catania, la tua città, Mario è andato a vivere in Olanda. I catanesi comunque sono e sono stati sempre una presenza importante in ambito musicale in Italia e nel mondo. Come vedi la tua città oggi,mentre sforna di continuo cover band e tribute band?
– La situazione è in linea con il declino culturale del nostro Paese ed in particolare della nostra città nell’ultimo decennio…
Consigli per l’ascolto a tutti coloro che ci leggono ed hanno la curiosità di cliccare sul link di Artificial man?
– Raccomanderei di prepararsi a vivere un’esperienza di alterazione della mente in una sorta di “chirurgia della psiche”…
Grazie Paolo e in bocca al lupo!
Chrome Sky – Artificial Man
https://open.spotify.com/album/2rOE0TzBCMfTQksXMCC4UV
Tracklist: Artificial Man, Corruption, My Male, The Chrome Sky, Redemption, I Dream Of The Day, My Scars.
di Davide Aricò