Il rilancio della Sicilia passa dalla valorizzazione del Food Commerce come strategia generale per favorire la crescita produttiva del settore alimentare e agricolo locale.
La crisi economica causata dall’emergenza Covid sta mettendo a dura prova la sopravvivenza del tessuto imprenditoriale del nostro Paese, colpendo in particolare gli operatori del settore agricolo e alimentare che costituiscono “il cuore pulsante” della Sicilia, come conseguenza delle restrizioni imposte per le esigenze di contenimento della pandemia che presenta anche inevitabili “effetti collaterali” dal punto socio-economico a danno di commercianti, artigiani, professionisti e produttori, anche sulla base di una non sempre chiara, ragionevole e logica successione di interventi emanati dalle istituzioni competenti nell’ambito di un preoccupante “corto circuito” di regolamentazioni – talvolta contradditorie – predisposte nei vari livelli di governo molto spesso secondo una logica di “conflitto politico” finalizzato a incentivare contrapposizioni da perenne campagna elettorale con ripercussioni negative a carico della collettività.
Andando oltre le dinamiche del deludente scenario attuale, senza più attendere, come sistematica aspettativa delusa, l’elaborazione di visioni programmatiche di futuro in grado di rilanciare la società nel suo complesso, grazie allo sfruttamento delle tecnologie esiste un’opportunità di crescita per innovare le tradizionali attività agricole e alimentari, come dimostra la ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises).
Recenti studi affermano che l’agroalimentare italiano, come primo settore industriale italiano, vale 538 miliardi di euro, il 25% del PIL, con 3,8 milioni di occupati in circa 70.934 aziende.
Secondo il report pubblicato da Netcomm Forum Live, durante il periodo di lockdown il 17,2% dei consumatori ha acquistato almeno una volta via web e il 35% chi ha comprato i prodotti alimentari tramite e-commerce, in piena chiusura da pandemia, ha continuato a farlo anche dopo, cambiando le proprie abitudini di acquisto rispetto alla classica presenza in negozio.
È in atto un’espansione delle vendite digitali di prodotti di consumo, con una crescita settimanale ormai stabile al 50% che arriva a picchi del 288%.
L’innovazione può anche favorire prospettive di export digitale con la possibilità di raggiungere e fidelizzare nuovi clienti.
Un ulteriore trend da tenere d’occhio è rappresentato dall’uso della tecnologia Blockchain nel settore dell’Agrifood per la tracciabilità delle merci durante tutto il ciclo produttivo della filiera alimentare (dalla lavorazione alla distruzione), certificando la provenienza e la qualità dei beni acquistati.
La Sicilia può rialzarsi, trainando un importante e generale rilancio dell’economia locale se dimostra, anche dal basso, la capacità di saper sfruttare le queste enormi opportunità offerte dalle tecnologie applicate al commercio di prodotti agricoli e alimentari di elevata qualità presenti in notevoli quantità nel nostro territorio.
Una via di uscita esiste, basta coglierla seguendo le fiorenti prospettive dello sviluppo tecnologico.