La frutta Martorana, la più antica e famosa ricetta palermitana, è conosciuta in tutta italia come marzapane. Una ricetta del XIV secolo, in realtà è di origine araba, che lega il suo nome ad una scatola di legno, che come scrigno custodiva documenti importanti o addirittura silenziosi segreti. Ma l’uso più comune era quello di “cofanetto” per la spedizione di dolcetti rettangolari fatti di farina , pasta di mandorla ed altri ingredienti.
A Palermo, questo dolce che prende forma in sublimi creazioni ricche di colore e sfumature, porta il nome di Martorana. Perché veniva confezionata dalle suore nel convento annesso alla chiesa di San Nicolò dei Greci, (conosciuta come la Martorana),
“Racconta la tradizione che il giardino del convento e l’ orto erano fra i più belli della città, dove crescevano alberi da frutto e ortaggi che insuperbivano le suore che li curavano. Il loro vanto però arrivò all’orecchio del vescovo di quel tempo, che incuriosito volle andare personalmente a costatare. La visita però fu fatta in pieno autunno, per la festa di Ognissanti, quando gli alberi erano già privi di ogni frutto. Le monache allora, decisero di creare dei frutti con la pasta di mandorle per addobbare gli alberi e abbellire così il giardino”
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Oggi la frutta Martorana, riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale siciliano, colora bar e pasticcerie di tante città e paesi siciliani.
Quando l’arte della cucina diventa un’attrazione!
Infatti, grandi e piccini rimangono sempre affascinati dall’abilità dei pasticceri nel ricreare la frutta, come se fosse vera.
La preparazione di questi dolci, in realtà non è difficile. È una gustosa miscela di mandorle dolci e amare, zucchero a velo, glucosio, vaniglia e acqua. Quello che sicuramente è l’ingrediente fondamentale ed insostituibile è la Creatività. Senza quella, resterà solo un dolcetto di marzapane extra dolce e senza share.
foto : savoiapasticceria.it
fonte: palermoviva.it