I CARUSI – Azienda agricola Biologica – Un’opera dell’architetto Francesco Domenico Igor Gesù D’Agata, che con il suo lavoro, dà voce al desiderio dell’essere umano di plasmare lo spazio a somiglianza dei suoi sogni. Tanto più questi sogni sono grandi, tanto più è potente questa trasformazione, allora io penso: non abbiate paura di sognare.
Ci troviamo a Noto, in prossimità del parco archeologico di Eloro, a un paio di chilometri dalle più belle spiagge della Sicilia orientale. Quello che ieri era costituito da un vecchio corpo di fabbrica rurale, una stalla e una letamaia, oggi è una delle eccellenze della zona, un agriturismo che sposa i principi dell’agricoltura biologica e dell’ecosofia.
Il rispetto dei luoghi è stato fin da subito colonna portante dell’intero progetto di trasformazione, si è cercato di interagire in maniera pragmatica nei confronti del complesso, ricalcando la modalità di intervento “obnecessitates”, spesso fattore caratterizzante dei fabbricati rurali. Si è preferito adoperare materiali locali, già presenti nella struttura o di analoga fattura; laddove inseriti di nuovi, sempre naturali, atossici ed eco-compatibili. Dall’esterno, fatta eccezione per i pannelli di produzione di energia “pulita” (solare termico e fotovoltaico), tutto sembra fermo al tempo della costruzione originaria: infissi in legno; stipiti ed architravi in conci di pietra locale. All’interno si è privilegiato invece un taglio moderno e funzionale, gli elementi strutturali quali soppalchi e scale sono stati lasciati volutamente a nudo, trattati con film protettivi trasparenti e opachi, in modo da mantenere i materiali quanto più al naturale. Per l’allestimento delle camere si è pensato di sviluppare insieme ai committenti diversi temi fortemente legati al territorio, ispirandosi al barocco, alla flora e fauna locale, alla vita di campagna, perfino alla tratta di ferrovia dismessa che attraversa il podere. Tali interventi sono stati realizzati con la collaborazione della designer catanese Elisabetta Censabella che è riuscita ad entrare immediatamente in sintonia con lo spirito del luogo dando origine a vere e proprie installazioni, rendendo ogni ambiente unico e armonioso.
Francesco Domenico Igor Gesù D’Agata. Igor per chi lo conosce da più tempo, è, come il suo nome, un personaggio con molte e diverse tonalità. Nato dal matrimonio d’amore tra due architetti catanesi, fin da bambino vive nelle forme, nei disegni, nella dialettica sempre aperta e sempre nuova tra funzione struttura ed estetica. Dalla scomparsa prematura dell’amato padre Orazio, svolge l’antico mestiere dell’architetto con spirito pragmatico e con uno stile tutto suo. I suoi strumenti sono: il sapere ascoltare le persone e i luoghi; il pensiero libero da preconcetti; la volontà quasi ostinata di sviluppare progetti unici, risultato di alchimie sempre nuove generate dal confronto con i committenti, con il contesto sociale e culturale, con gli obiettivi immaginati.
Come un sarto modella con tagli inediti i suoi tessuti sul corpo umano, Igor ambisce alla costruzione di scatole magiche, luoghi in cui l’uomo diventa scultore dello spazio, scenografo e pittore, regista fantasioso, custode e insieme profeta del saper vivere. Si sposta in città con un vespone PX 200 che sembra uscito da uno sfasciacarrozze e non teme di essere scambiato per un fattorino. Impiega molto del suo tempo libero a interrogarsi sul senso del fare e sulle prerogative dell’essere e alla fine di tanto discettare, se ne va a pescare con il fabbro. Al lavoro trascorre ore davanti a uno schermo, come la maggior parte di voi, e progetta, progetta, progetta, progetta, progetta… Ma è in cantiere, quando le sue idee diventano materiche, che la sua indole contemplativa vira verso una concretezza quasi inaspettata.
FOTOGRAFO
Illuminato Fabio Fazio