Le fake news non sono più un banale “fenomeno”, ma diciamolo chiaramente: sono un grave “problema”. E a rischio viene messa l’informazione di ogni singola persona.
Una informazione sempre più contaminata da notizie false, o imprecise, che hanno un solo obiettivo: far guadagnare chi le pubblica.
Poi c’è anche l’aspetto politico-propagandistico, ma si tratta di un caso che merita di essere esaminato in un secondo momento.
Come dicevo, le fake news generano business! Condividere una notizia falsa, che crea interesse, permette a quel sito di ottenere più visualizzazioni (più click, più introiti che possono arrivare, ad esempio, da Google).
In questo post, però, non ci interessa entrare nello specifico di “come si guadagna su “internet”, perché entreremmo nel tecnico e ci allontaneremmo da quello che più ci interessa: come fronteggiare le fake news.
Il mondo del web è bello perché ha dato la libertà ad ogni singola persona di informarsi autonomamente o di diventare “informatore”. C’è chi parla di una nuova professione, quella del “social-reporter”, ma attenzione…
Chi informa per professione, il giornalista, oltre ad essersi formato deve anche seguire delle regole deontologiche. Chi invece si improvvisa “informatore” sul web, molto spesso non ha formazione e non segue alcuna regola.
Ogni singola persona oggi, ad esempio, può aprirsi un blog dove esprime la propria opinione… ma, come detto, c’è chi invece il blog lo apre semplicemente per guadagnare.
Molto bene, verrebbe da dire! Il problema però è quello evidenziato a inizio post: per guadagnare devi ottenere visualizzazioni, per ottenere visualizzazioni non basta pubblicare un articolo dove viene ripresa, o raccontata, una notizia riportata su altri siti e/o blog, ma devi mettere in rete una news eclatante che possa attirare realmente l’attenzione degli utenti.
Ecco… è proprio in questo momento che vengono sfornate le fake news!
Alcuni consigli per non farsi risucchiare dal vortice delle bufale:
controllate la fonte.
Prima di iniziare a leggere la notizia (o di condividerla!), guardate attentamente il nome del sito. Non è difficile accorgersi che ci sono siti internet che tutto fanno tranne che informazione: alcuni hanno nomi assurdi, altri simili a testate d’informazione. Se controllate bene, però, vedrete che quel nome non ha alcun senso o non è quel sito di informazione che pensavate di leggere.
controllate se l’articolo è firmato.
Se metti in giro una fake news non firmerai mai un articolo. Molto spesso infatti questi articoli non vengono firmati da nessuno, cosa diversa invece da chi questo lavoro lo fa per professione e ci mette la faccia (firmando all’inizio o alla fine dell’articolo). Diffidate dagli articoli senza firma.
cercate il direttore del sito.
Se il sito è di informazione allora sarà registrato e avrà un direttore responsabile. Basterà controllare in fondo al sito, o nella sezione contatti/redazione, per vedere se esiste un direttore (o una redazione con nomi e cognomi).
leggete le altre notizie.
Date un’occhiata anche alle altre notizie presenti su quel sito per capire se sforna solo notizie eclatanti. Perché un sito di informazione non riporta solo notizie eclatanti ma anche news di minor interesse.
leggete il contenuto dell’articolo.
La fake news pubblicata su internet spesso riporta un titolo diverso da quello che appare aprendo lo stesso articolo. Può cambiare un parola per dare un significato diverso. A volte nemmeno il contenuto dell’articolo coincide con il titolo. Quindi fate lo sforzo di leggere per intero l’articolo.
confrontatele con altri siti.
Una notizia eclatante verrà sicuramente riportata dalle principali testa giornalistiche online. Per avere la certezza della veridicità della news appena letta, date un’occhiata anche su altri siti per vedere se anche loro hanno pubblicato la notizia.
Conclusione.
Spesso basta fare solo una di queste procedure per rendervi conto che quella notizia non è vera ma semplicemente una fake news. E perdere qualche secondo in più per capire se quell’articolo è attendibile o meno renderà il web più bello e ancora più libero!
di Peppe Marici
Fonte: peppemarici.com