“Tutto è nato in un consueto giorno di scuola, alla ricreazione quando i ragazzi mi hanno chiesto di poter ascoltare «Musica Leggerissima» di Colapesce e Dimartino, ormai divenuto un vero e proprio tormentone di marchio tutto siculo. Nonostante l’ombra della pandemia e la bruttezza delle mascherine, abbiamo ascoltato la canzone a tutto volume, ballando e cantando tutti assieme.” Con queste parole, Magda Agostino, docente di spagnolo presso l’Istituto Comprensivo San Giorgio, struttura che accoglie molti ragazzi dell’omonima periferia e di Librino, ci racconta l’evoluzione di un’idea nata in un giorno qualunque, che ha dato lo spunto alla creazione di un evento scolastico riuscitissimo e coinvolgente per gli studenti, degno di essere raccontato a tutti. Assecondando l’entusiasmo dei ragazzi per la canzone di Sanremo, la Agostino ha coinvolto Salvo Nicolosi (Ground’s Orange), regista ufficiale del videoclip «Musica Leggerissima», Giovanni Tomaselli (regista-editor Cinepila) e Bruno Sirianni (protagonista del video), per un emozionante incontro in remoto con gli studenti della scuola. Incontriamo Magda Agostino per farci raccontare i dettagli.
Ciao Magda, il coinvolgimento degli studenti, di queste aree socialmente a rischio, è il primo obiettivo che vi siete prefissati nell’organizzazione dell’evento. Parlaci della realtà di questi ragazzi che tu incontri quotidianamente.
I “nostri” ragazzi sono straordinari ed io ho scelto da sempre Librino come area in cui svolgere il mio lavoro d’insegnante. La scuola per questi adolescenti è un’opportunità di riscatto e di salvezza. A scuola essi apprendono le regole fondamentali per diventare cittadini consapevoli e attivi nella società. In un quartiere con molte criticità, trovano nell’ambiente scolastico l’habitat che fornisce loro sia l’accoglienza, sia occasioni di sviluppo. Un luogo sicuro, una grande casa, lontana dalla strada, un posto “giusto” dove coltivare i propri sogni e le proprie passioni, in cui anche le famiglie degli studenti e le istituzioni scolastiche possono finalmente incontrarsi e dialogare in maniera costruttiva. La nostra Dirigente Concetta Manola favorisce progetti educativi finalizzati alla scoperta e alla valorizzazione della “Bellezza”, attraverso la musica (la scuola ha indirizzo musicale), l’arte, i progetti europei. È una profonda passione che ci anima, un senso di missione che ci spinge ogni giorno ad immedesimarci in questi ragazzi, a percepirne le sfumature del carattere, le inclinazioni, nel rispetto delle diversità, poiché ogni vita è unica. Dopo tanti anni di insegnamento, i nostri allievi riescono ancora a spiazzarci con la loro genuinità e c’è davvero tanto da imparare da loro.
La musica ha un potere magico nel coinvolgere ed unire la gente. In un mondo di cultura neomelodica sei riuscita a stimolare l’interesse alla produzione dei video musicali contemporanei attraverso la canzone «Musica Leggerissima», ci vuoi raccontare?
Io insegno spagnolo e utilizzo spesso la musica come veicolo emozionale di contenuti culturali. Molti fra nostri alunni esaltano il genere neomelodico considerandolo meraviglioso, mentre noi docenti cerchiamo di ampliare le loro vedute proponendo altri mondi sonori, che magari essi non incontrerebbero mai nei loro quartieri e al di fuori della scuola. Così è stato anche in questa occasione: fornire un’altra opportunità di conoscere, di scegliere. Quando si propone loro l’ascolto di altri generi musicali e soprattutto canzoni dai contenuti sociali, culturali, esistenziali, la loro reazione è quasi sempre positiva; le riascoltano a casa e poi le canticchiano a scuola.
Come hanno interagito gli studenti con i rinomati autori che hai coinvolto? Quali le loro domande curiose, quali i loro sogni?
I ragazzi hanno posto molte domande interessanti, sul video, sulla sua realizzazione ed in particolare, sul testo, da cui emerge il tema della solitudine e del disagio dell’essere umano: “Ascoltando Musica Leggerissima sembra di sentire una canzone allegra, ma facendo bene attenzione al testo, si capisce che la canzone parla di problemi personali e sociali”. “I giovani studenti, hanno dimostrato d’aver colto in pieno i veri intenti comunicativi della canzone”, dice il regista Salvo Nicolosi, sottolineando che, fra i temi trattati, maggior attenzione va data alla “noia” e alla depressione diffusa nei tempi moderni.
A Nicolosi, inoltre, è stato chiesto di parlare del balletto del video della canzone, divenuto oramai un tormentone. Salvo ha raccontato che la coreografia è nata per caso, ad un rave party in cui erano presenti sia Colapesce, che Dimartino e dove un loro amico annoiato dalla situazione, ha iniziato a ballare con le movenze del balletto filmato nel videoclip.
A Bruno Sirianni: ” Nel filmato sembri proprio Pippo Baudo!… Come mai il riferimento a lui?” Bruno svela così la grande passione del regista Nicolosi per il noto presentatore siciliano, icona della televisione italiana. L’attore, inoltre, racconta altre curiose vicende del suo percorso artistico: “Nella mia carriera ho interpretato anche il Papa e un Preside”…
Non può mancare la domanda agli ospiti: “Ma voi che musica ascoltate?” Domanda che apre un mondo… La condivisione tra Bruno e la Dirigente sulla musica francese: si rievoca addirittura Edith Piaf, per arrivare al Trap come genere prediletto dai giovani d’oggi.
Rotto oramai il ghiaccio e valicata ogni remora sulle differenze di vedute sui vari argomenti, i ragazzi si aprono e confessano le loro velleità e i loro sogni. C’è chi fra essi immagina d’entrare nel mondo dello spettacolo per cantare, ballare e c’è chi invece preferisce un futuro da medico o chi vorrebbe realizzarsi nel gioco del calcio o nella cucina gourmet… Insomma, lo scambio apre lo scrigno in cui sono custodite le aspettative, poiché, nonostante le difficoltà del periodo, i giovani sanno fare benissimo questo: sognare!
È stato piantato un seme che prima o poi darà i suoi frutti. Hai avuto già dei riscontri fra i tuoi ragazzi?
Molti semi sono stati piantati. I ragazzi apprendono molto da questo tipo di interazioni, per cui, nonostante la pandemia ci blocchi materialmente nel contatto fisico, organizzeremo in futuro altri incontri in cui si affronteranno altri temi fondamentali, tra cui: la legalità, il femminicidio e l’ambiente.
I nostri studenti sono molto motivati e desiderano tanto interagire attraverso questa modalità di scambio, che consente loro di vedere oltre i canoni del loro contesto, così da capire meglio quali strade intraprendere per realizzarsi.
Grazie Magda,
saremo ben lieti di dare ancora voce alle vostre future attività, degne certamente di essere raccontate. Ci congratuliamo, inoltre, per l’impegno del vostro Istituto che con dedizione e creatività si occupa dei giovani delle nostre periferie.
Davide Gianmaria Aricò
One thought on “Musica Librinissima: intervista a Magda Agostino”
Complimenti Magda. Un abbraccio