La Storia di Giuseppe De Felice Giuffrida
Fu consigliere comunale e provinciale, e nell’amministrazione municipale di Catania, ricoprì tutte le cariche possibili: sindaco, prosindaco, persino fornaio comunale.
Alla sua iniziativa si debbono realizzazioni come la sistemazione della piazza dei Martiri, il prolungamento del viale Regina Margherita alle sue due estremità (rispettivamente col viale XX Settembre e col viale Mario Rapisardi), l’ospedale Garibaldi, il carcere nuovo, l’ospizio Ardizzone Gioeni.
Si adoperò per la municipalizzazione dei servizi di panificazione, e organizzò il panificio comunale.
Cedette inoltre allo Stato il feudo di Pantano d’Arci, a condizione che vi sorgesse un campo d’aviazione.
Ma fu soprattutto vicino ai bisogni della popolazione, al punto da meritarsi l’affettuoso nomignolo di “nostru patri”.
Quando morì, possedeva solo sei lire.
Al corteo che lo accompagnò all’estrema dimora si calcola abbiano preso parte circa duecentomila persone: vale a dire, tutta la Catania d’allora.
Franz Cannizzo